Alcuni modi per fare penitenza oggi…

Molti per tutta la quaresima rinunciano (senza farlo notare) a mangiare dolci, se non in circostanze particolari, per dare un maggiore significato alla festa, a cui ci si prepara. Grazie anche al variare dei cibi, alcuni genitori hanno educato con tale spontaneità i propri bambini che essi (pur essendo molto piccoli) sanno ormai distinguere i tempi di festa, i tempi ordinari e i tempi di penitenza.
Alcuni hanno preso l’abitudine di saltare periodicamente (e a insaputa della famiglia) il pranzo o la cena, oppure si accontentano di pane ed acqua, per meglio comprendere la condizione degli affamati ed essere solidali con loro.
Una coppia di fidanzati ha deciso di non vedersi in certi giorni della settimana, per ottenere la grazia di amarsi con un amore non solo naturale e sensibile, ma soprattutto spirituale.
Molti lasciano in quaresima la televisione sempre o perlopiù spenta, e utilizzano il tempo risparmiato per dedicarsi alla preghiera o alla lettura spirituale, a qualche opera di misericordia o anche a parlare con serenità con i propri familiari e amici.
Più di uno a volte mette un sassolino nella scarpa per elevare con maggiore insistenza la sua preghiera a Dio per sé e per i fratelli, oltre che per riparare ai danni causati dai propri peccati.
Diverse persone durante la quaresima non vanno al cinema o a teatro o nei vari locali o in gite costose, e declinano (nei limiti del possibile e del giusto) gli inviti alle feste, per mantenersi in un clima di interiorità e alimentare la propria carità: con il denaro risparmiato fanno elemosina, e grazie al piccolo sacrificio riscoprono la gioia dello stare insieme in maniera semplice e povera.
Alcuni durante la quaresima si astengono dal fare particolari acquisti, rimandandoli a dopo Pasqua, per imparare a servirsi delle cose senza servire le cose; molti di loro poi, passato il momento, si sono accorti di non averne davvero bisogno e vi hanno rinunciato senza difficoltà.
Qualche persona più avanti negli anni ha rinunciato a tingersi i capelli; qualche altra, senza nulla togliere al decoro e al buon gusto, preferisce in tempo di penitenza indossare abiti più semplici e vecchi, per capire che, come dice la Scrittura, «mentre l’uomo guarda l’apparenza, Dio invece vede il cuore».
Molti il venerdì di quaresima aggiungono alle normali pratiche di preghiera il pio esercizio della via crucis. Altri intensificano la celebrazione della confessione facendosi aiutare a correggere i propri maggiori difetti.
Un giovane, desideroso di far penitenza, su consiglio del suo responsabile ha cercato di evitare alcune sue trascuratezze nell’adempimento dei doveri quotidiani, perché, come dice la Scrittura, «questo è il digiuno che Dio gradisce».
A un’altra che aveva chiesto un suggerimento per fare penitenza il direttore spirituale ha risposto di convivere con amore con quanti le stavano intorno, accettando con pazienza le piccole croci di ogni giorno, perché, come dice la Scrittura, «Dio vuole la misericordia, più che i sacrifici».
A un altro che aveva deciso di fare alcune penitenze impegnative che però gli riuscivano molto bene e che lo gratificavano per questo, il suo responsabile ha chiesto invece di sostituirle con una penitenza più semplice e comune e a lui più utile, perché, come dice la Scrittura, «l’obbedienza vale più dei sacrifici».

Questi esempi concreti vanno comunque intesi sempre in relazione al loro fine: ricordarci che non siamo fatti per vivere sempre quaggiù, ma che la nostra vera abitazione sarà spirituale ed eterna. tracker

Questa voce è stata pubblicata in Riflessioni varie e contrassegnata con , . Contrassegna il permalink.