La vita della prima comunità cristiana

La lettura degli Atti degli Apostoli caratterizzò gli incontri dei primi anni del Piccolo Gruppo di Cristo, per rivivere nell’oggi lo spirito della prima comunità cristiana.

Il Cardinal Martini, quando era ancora biblista, ha commentato gli Atti degli Apostoli e poi, da Arcivescovo di Milano ha molto insistito sul modello della comunità di Gerusalemme descritta dagli Atti, ossia della “Chiesa degli Apostoli”; anche nel suo terzo discorso al Gruppo, il Cardinale ha raccomandato appunto l’ideale di una “Chiesa che si diffonde per contagio, come quella primitiva; che è attraente; nella quale ciascuno vive il cristianesimo rendendolo amabile”.

Il Cardinal Tettamanzi ha additato anche la Chiesa di Antiochia (la prima comunità ad aver integrato una componente convertita dal paganesimo) come modello per la comunità cristiana.

La Costituzione del Piccolo Gruppo di Cristo richiama esplicitamente gli Atti degli Apostoli nell’arti­colo 1, comma III e negli articoli 25-28 (per cui la vita della prima comunità cristiana è il modello per le quattro funzioni comunitarie, ossia comunione, formazione, preghiera, servizio); implicitamente anche gli articoli 19-24 traducono l’esperienza delle comunità degli Atti.

Il libro degli Atti degli Apostoli è stato ultimato probabilmente dopo l’anno 70; tuttavia racconta la storia della Chiesa dal 30 al 60 circa, riportandoci in qualche modo (sia pure in una rielaborazione letteraria) le formule originarie del primo annuncio del vangelo (Kerygma) e la primitiva forma di organizzazione della comunità cristiana. Questo ci aiuta oggi a indagare meglio le fondamenta del cristianesimo e a focalizzare gli elementi più originari e più essenziali della fede (l’annuncio pasquale, il battesimo e l’eucaristia, la vita nuova e fraterna…).

Gli Atti ci aiutano a riscoprire il carattere universalistico della Chiesa: infatti, dopo la prima fase in cui i cristiani erano tutti solo Giudei battezzati (successivamente detti “giudeo­cristiani”), si sono aggiunti anche gli “Etnici” o “Gentili”, cioè appartenenti alle diverse “Genti” della terra (perlopiù il termine è però tradotto con “Pagani”, ma questo è impreciso: ad esempio noi siamo gentili ma non pagani).

Negli Atti di Paolo troviamo infine alcuni discorsi che sono ancora oggi un modello per il duplice approccio della Chiesa ai non (ancora) cristiani: i discorsi persuasivi (ossia l’ap­proccio del dialogo culturale) e la stoltezza della predicazione (ossia l’approccio della testimo­nianza). Paolo stesso è modello di chi vive nel mondo ma non è del mondo: si sente pienamente giudeo e pienamente cittadino romano; parla ebraico e greco; lavora come “tappezziere” e si dedica allo studio e alla predicazione…

Luca ha scritto due libri complementari per chiunque cerchi Dio (“Teofilo”): il libro del Vangelo di Gesù e il libro degli Atti dello Spirito nella Chiesa (gli atti dei primi tempi sono rappresentativi di tutta la Storia anche futura della Chiesa). Il libro degli Atti può essere diviso in quattro o cinque parti, secondo il comando di Gesù riportato all’inizio:

 

  • “avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi”
  • “e mi sarete testimoni a Gerusalemme”
  • “in tutta la Giudea e la Samaria”
  • “e fino agli estremi confini della terra”.

 

La consacrazione in Spirito Santo

  1. 1. At 1,1-2,13. La Signoria di Cristo e la Potenza dello Spirito. Per noi oggi: attuare pienamente la nostra consacrazione e santificazione.

 

La comunità e la sua testimonianza a Gerusalemme

  1. 2. At 2,1-47. L’Annuncio (Kerygma), il Battesimo, la Comunità. Per noi oggi: l’essenza del cristianesimo: l’annuncio della Vita eterna in Cristo venuto, morto e risorto, la trasformazione battesimale in “altri Cristi”, la costituzio­ne della comunità cristiana (tramite l’ascolto dell’insegna­men­to o formazione, l’eucaristia e la preghiera comune, il servizio fraterno, la comunione).
  2. 3. At 3,1-4,22. La guarigione dello storpio. Per noi oggi: il “miracolo” del cammino e le difficoltà e le gioie che ne conseguono.
  3. 4. At 4,23-6,7. La vita della comunità: la preghiera comunitaria (Liturgia); la comunione (Koinonia); la testimonianza (Martyria). Il servizio della Parola e gli altri servizi (Diaconia). Per noi oggi: la vita e l’organizzazione della comunità cristiana e della nostra comunità.
  4. 5. At 6,8-7,60. Gli atti del diacono Stefano. Per noi oggi: come essere altri Cristi fino alle estreme conseguenze.

 

La missione in tutta la Giudea e la Samaria e l’apertura alle Genti

  1. 6. At 8,1-40. Gli atti del diacono Filippo (la missione occasionata dalla persecuzione). Per noi oggi: la missione occasionata dalle circostanze della vita e il miglior modo per fare catechesi a chi è in ricerca.
  2. 7. At 9,1-31 La conversione di SauloPaolo. Per noi oggi: vocazione, esperienza “mistica” straordinaria o ordinaria, conversione, missione.
  3. 8. At 9,32-11,18. La missione di Pietro verso gli ebrei e i non ebrei. Per noi oggi: riconsacrare il mondo vedendolo come lo vede Dio e aprirci agli altri.
  4. 9. At 11,19-12,25. La comunità di Antiochia e quella di Gerusalemme. La prima comunità cristiana (a Gerusalemme) e la prima comunità ad essere definita e riconosciuta come “cristiana” (ad Antiochia). Il ruolo degli apostoli, dei loro successori e di ogni loro rappresentante.
  5. 10. At 13,1-14,28. La “consacrazione missionaria” di Paolo e Barnaba il loro primo viaggio missionario. Per noi oggi: come parlare a chi è già credente in Dio (come ad Antiochia di Pisidia) e a chi ha una religiosità distorta (come a Listra).
  6. 11. At 15,1-41. Il “concilio” di Gerusalemme. Il modello di ogni concilio della Chiesa e di ogni assemblea di discernimento nella Chiesa; la prima “autodefinizione” del cristianesimo e il modello di ogni attività pastorale e vocazionale.

 

La missione fino agli estremi confini della terra

  1. 12. At 16,1-18,22. Il secondo viaggio missionario di Paolo: in Europa e in particolare in Grecia. Il discorso all’Areopago modello di ogni dialogo con la cultura laica.
  2. 13. At 18,23-21,14. Il terzo viaggio missionario di Paolo: in particolare ad Efeso. Per noi oggi: come essere fermento di animazione nelle comunità cristiane.
  3. 14. At 21,15-25,12. La venuta di Paolo a Gerusalemme e la sua prigionia e il suo processo a Gerusalemme e a Cesarea. Per noi oggi: come rendere ragione della speranza anche di fronte alle incomprensioni e alle contrarietà; come sentirsi giustamente cittadini dello Stato.
  4. 15. At 25,13-28,28. Il viaggio di Paolo da Cesarea a Roma, “fino ai confini della terra”. Per noi oggi: come dare valore universale alle nostre vicende quotidiane.