1 Ciascuno deve trovare quello che gli serve. Bisogna sostenere le singole persone una per una, e passo dopo passo, senza imporre regole uguali per tutti, senza istituire confronti tra l’uno e l’altro, senza stabilire obiettivi forzati. Bisogna che ciascuno possa trovare il calore necessario, senza essere giudicato o criticato, per camminare ognuno nel suo ambito, secondo il suo carisma, senza pressioni e senza vanto: chi magari corre di più nella carità, chi invece corre di più nella preghiera, chi ancora ha altri carismi; ma godendo ciascuno della ricchezza espressa dall’altro, col desiderio di vivere per il Signore in famiglia e nel mondo.
2 Ce lo ha insegnato il Signore: la persona non vale per quello che ha o che fa, ma per quello che è, e va amata così.
3 I morenti muoiono meglio se sentono il contatto di una mano amica. Così anche le persone spiritualmente in difficoltà si rasserenano se avvertono il calore di una presenza amica. Sarebbe bello sentire questo calore e farlo sentire anche agli altri: non occorre che sia espresso con enfasi; basta far capire agli altri che, dentro, questo calore c’è; che non sono giudicati, non sono criticati! Ma, per quanto possibile, sono ascoltati e capiti. E anche quando faccio fatica a capire l’altro, debbo potergli dire: “Non riesco a capirti, ma ti sono vicino”.
4 Siamo forse poco abituati ad avvalorare questa linea indicata da Gesù Cristo, che non aveva dove posare il capo, ma era tra i più umili e i più poveri, e stava con i peccatori.
5 Del resto, anche nel primitivo cenacolo doveva riunirsi il popolo semplice; i primi discepoli non sono certo rimasti chiusi in una stanza, e così il Cenacolo si è sviluppato attraverso loro, che ne hanno diffuso lo spirito con la parola e con l’esempio.
6 I primi cristiani non si riunivano in organizzazioni (che sono sorte successivamente), ma all’inizio erano un popolo disperso nella massa; non c’erano i libri, e si raccontavano a voce le cose del Signore. Noi non dobbiamo disprezzare i libri, che servono alla mente, a nutrire il pensiero; però dobbiamo anche ridare vigore all’umanità, perché un cuore non sta rinchiuso nella carta, ma vive nello Spirito.
7 Ecco, il Vangelo deve essere letto con il cuore della Sapienza, così che il Vangelo dovremmo essere noi, anche se siamo deboli e abbiamo le nostre difficoltà; allora gli altri ci potranno leggere.