1 Nella Chiesa, ci sono varie vie per vivere la vocazione cristiana.
Per alcuni (che si sentono chiamati a una speciale consacrazione) l’impegno di una vita evangelica (pur nella diversità caratteristica di chi è nel matrimonio o nel celibato o ancora in condizione aperta) è abbracciato secondo una regola comune con serenità e generosità: “Obbedisco perché ho scelto di obbedire”.
Per altri (che si sentono sono chiamati a una consacrazione più personale), il desiderio di una vita evangelica è espresso con uguale serenità e generosità, ma secondo una regola spirituale da adattare alle possibilità di ciascuno.
2 Per altri ancora non si dà una regola comune e un impegno uguale per tutti, bensì un programma spirituale che ciascuno cerca di realizzare, sempre con serenità e generosità, secondo le proprie esigenze spirituali, nel rispetto dei modi e dei tempi di ognuno.
3 Ci sarà infatti chi prega di più, chi fa meglio nella carità, chi fa meglio nella povertà; ma guai se quello che pregasse di più dicesse: “Questi altri non pregano per niente!”; o se quello che facesse meglio nella carità o nella povertà dicesse: “Questi altri non fanno niente!”.
Tutti condividono dunque la stessa spiritualità cristiana, pur attuando diversamente la propria vocazione. Ci sono doni diversi, da non confondere, ma tutti vengono dallo stesso Spirito. Il Signore è molto grande e ai suoi figli dà tutti i doni che vuole, e tutti sono necessari.
4 Il rapporto delle diverse vocazioni deve essere di fraterna semplicità. Quanti sono chiamati a impegni più evidenti devono dare agli altri un servizio, non un ordine; devono mettere a disposizione le loro risorse spirituali, non le loro regole di vita. Similmente, gli altri devono poter contare su loro.
5 Nella Chiesa, ogni vocazione ha la stessa dignità. E chi ha i voti non è che sia per questo migliore di chi non li ha. Noi dobbiamo invece cogliere l’amore di Dio e fare tutto quello che ci è possibile, senza contrapposizioni, senza competizioni, senza giudizi. Il Signore ci ha scelti nella piccolezza: contento lui!