“Siamo impegnati nelle realtà temporali per ordinarle secondo la scienza, la giustizia e la carità di Dio”

La collaborazione all’opera della creazioneSiamo impegnati nelle realtà temporali…

Anche i religiosi sono, a volte, impegnati in varie realtà temporali, ad esempio nelle scuole, negli ospedali, degli ospizi, ma normalmente le realtà cosiddette “profane”, cioè quelle della vita sociale e politica, sono compito di quanti vivono nella secolarità.

Nella vita secolare il nostro impegno è totale e vasto quanto lo sono le esigenze del vivere nel mondo. In queste attività mettiamo tutto il nostro impegno, affinché la comunità mondiale si esprima in tutte le sue potenzialità, realizzando un grado di civiltà il più elevato possibile.

Ogni componente esplicita il suo impegno secondo le proprie attitudini, in modo da cercare di “dominare la terra” secondo il volere divino e, pertanto, adattandola alle esigenze primarie dei figli di Dio.

L’Icona, e così pure la nostra Costituzione, fin dalle prime parole mette in evidenza che siamo un insieme di cristiani comuni che nella condizione della secolarità realizzano la loro santificazione.

La nostra esistenza è a stretto contatto con le persone del mondo e con loro condividiamo le sorti della storia nel luogo ove abitiamo, lavoriamo e in tutte le altre circostanze della vita quotidiana.

Mediante il lavoro abbiamo la possibilità di trarre il frutto per il sostentamento personale e familiare, ma anche di collaborare con coloro che condividono con noi le fatiche e il peso del lavoro. Abbiamo modo di stabilire relazioni personali e di gruppo, in cui ci si confronta e si mettono a frutto le proprie iniziative e la propria inventiva.

Ognuno cerchi di specializzarsi nel settore più adatto alle proprie capacità, per rendere la vita più serena a sé e al prossimo. Anche quando, per varie situazioni, questo non è possibile, non lasciamo mancare il nostro contributo nella realtà in cui siamo inseriti.

L’impegno, nelle molteplici sfaccettature del rapporto umano, ci può richiedere servizi sociali, politici, culturali e affini, nei quali la nostra presenza esprime il desiderio di operare per il bene comune.

 

L’impegno temporale cristiano – … per ordinarle secondo la scienza, la giustizia e la carità di Dio.

Se gli impegni nelle realtà del mondo nascono dal nostro essere nel mondo, l’impegno del nostro comportamento e delle nostre azioni non ha soltanto una motivazione naturale ma anche una soprannaturale.

Impegnando tutte le nostre capacità naturali esprimiamo già un valore proprio dell’uomo ma, essendo noi cristiani e cristiani consacrati, mettiamo nelle attività in cui operiamo l’impegno di santificazione e realizziamo in quel contesto il nostro modo di valorizzare la nostra consacrazione.

Quando affermiamo di voler ordinare le realtà temporali secondo la scienza, la giustizia e la carità di Dio non vogliamo esimerci dall’usare la nostra intelligenza umana in tutta la sua potenzialità, bensì oltrepassare questo limite per chiedere e ottenere da Dio, la possibilità di collaborare con lui nel continuare a far progredire la sua costante iniziativa creativa.

Le parole scienza, giustizia e carità sono soltanto tre simboli in cui sono condensati tutti i valori con i quali Dio e noi con lui desideriamo operare per il bene dell’umanità e la nostra santificazione.

Usiamo la scienza nelle sue multiformi e costanti scoperte, per metterla a disposizione del benessere dell’“uomo totale”.

Ci sforziamo di conoscere e realizzare la giustizia, affinché ogni uomo renda secondo le sue possibilità e ottenga ciò che gli è necessario per la propria serena esistenza.

Allarghiamo il cuore umano per disporci a operare con carità, non soltanto verso coloro che sono nella società operatori attivi, ma anche verso quelli impossibilitati a operare e che pertanto vanno resi partecipi del frutto di chi lavora.

Desideriamo che la scienza, la giustizia e la carità non rimangano realizzate secondo le debolezze umane, bensì siano arricchite dalla presenza di Dio e da tutti gli insegnamenti che riceviamo dalla Sacra Scrittura, dalla storia del popolo eletto e dall’amore di Gesù Cristo.

Nel disporci a fare un esame di coscienza in luce contemplativa, non fermiamoci ad osservare soltanto le eventuali lacune e difficoltà del nostro comportamento umano e cristiano. Non dimentichiamo che nell’impegno delle realtà temporali giochiamo la nostra comunione con gli uomini e l’unione con Dio, che ci ha fatti suoi collaboratori nello scoprire e gestire il suo costante atto creativo. Non siamo nel mondo per essere del mondo, ma per servire il mondo. Ogni uomo è nostro fratello e tutti siamo figli di Dio. Collaborazione nel bene, condivisione con i meno dotati e servizio agli impossibilitati devono essere il fiore all’oc­chiel­lo della nostra santificazione…

Penso al cuore affranto di Dio, che, dopo il nostro peccato in Adamo, è costretto ad indicarci una nuova via di redenzione: “nel dolore partorirai i figli”, “con dolore ne trarrai il cibo per tutti i giorni della tua vita”. Anche in questo contesto Dio ci ama.

Anche in queste realtà amiamo Dio, nostro Padre, benefattore e santificatore.