Icona biblica e teologica

La spiritualità contenuta negli scritti di Ireos (e fatta propria dal Piccolo Gruppo di Cristo) è condensata in due brevi testi di carattere poetico e contemplativo, e perciò chiamati Icone (per distinguerle: icona biblica e icona teologica). Rispetto soprattutto al secondo di questi testi, il Vescovo Renato Corti ebbe a dire al Gruppo nel 1989:

L’“Icona” tenta di dire più di quel che si può dire: l’indicibile, l’inaf­fe­rra­bile. L’essere icona di Gesù Cristo significa, nella nostra vita, dire ciò che orecchio non ha mai udito e occhio non ha visto. Da questo punto di vista l’umiltà non soltanto è una virtù bella, ma è l’unica maniera giusta per lasciar trasparire ciò che ci supera, che è il Signore: questo è essere icona. Ciò che qui viene detto come l’immagine del Piccolo Grup­po è far emergere i lineamenti della vostra vita personale e comunitaria, che appunto per­mette a ciascuno e a tutti insieme di far emerge­re il Signore, ed è ciò che il Signore attende da voi.

I due testi costituiscono un dittico. Il primo (icona biblica) con molti riferimenti scritturali e con il ricorso alla poesia immagina un dialogo ideale tra Cristo e la persona umana, a cui rivolge per sei volte (segno del tempo feriale) più una (segno della festa senza fine) l’invito a lavorare, pregare e fare opere di bene senza pretendere ricompensa, nelle diverse situazioni della vita; il secondo testo (icona teologica) è come la risposta corale di chi desidera accogliere questo invito (e per questo costituisce la base di ogni successiva costituzione della Comunità del Piccolo Gruppo di Cristo ed è stato a tale scopo commentato punto per punto da Ireos).
Per leggere le due icone, cliccare qui:
Alcune ulteriori spiegazioni storiche.
La prima  icona, chiamata semplicemente Icona del Piccolo Grup­­po di Cristo, o de­scri­zione essenziale al di là del perio­dico variare della Costituzione, fu preparata da Ireos alla fine del 1988, per consegnar­la al termine del corso di Esercizi Spiri­tua­li che avrebbe tenuto a Segni, alla comunità romana, ai primi di gennaio del 1989. L’ulti­ma me­ditazione del corso, riguar­dante la spiritualità del Gruppo, la im­prov­visò l’ultima notte sulla base di po­chi passi biblici e la lesse – con grande impressione dei presenti – la mattina dell’8 gennaio; solo dopo, alla fine della Messa, consegnò l’icona preparata agli appartenenti della Comunità, che la recitarono assieme. Dopo gli Eser­cizi, l’I­co­­na preparata e la meditazione improvvisata circolarono in Comu­nità asso­­ciate così strettamente da essere chia­mate en­trambe “Icone”, rispettivamente “bi­bli­ca” e “te­o­­lo­gica”: la prima descrive tutta la famiglia spi­rituale del Gruppo (Comunità e Cena­colo E­van­­gelico); la seconda in­ve­ce si riferisce alla sola Comunità, che nei momenti forti la re­­cita a due cori, a mo’ di respon­sorio, dopo l’Icona biblica.