Il senso biblico dei diversi mestieri

1. Il lavoro e la cultura in generale

  • «Il Signore Dio […] pose l’uomo nel giardino […] perché lo coltivasse e lo custodisse. […]. In qualunque modo l’uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome» [Genesi 2,15.19].
  • «Ricordati del Tempo del Riposo per santificarlo […]: è il Riposo in onore del Signore tuo Dio: tu non farai alcun tuo lavoro in esso» [Esodo 20,18-9].
  • «Quando Gesù cominciò ad insegnare nella sinagoga, molti ascoltandolo rimanevano stupiti e dicevano: […] “Che sapienza è mai questa? Non è costui il carpentiere?”» [Marco 6,2-3]
  • «Chi non vuol lavorare, neppure mangi. Sentiamo infatti che alcuni tra voi vivono […] senza far nulla […]. A questi tali ordiniamo, esortandoli nel Signore, di mangiare il proprio pane lavorando in pace» [Seconda ai Tessalonicesi 3,10-12].
  • «La sapienza dell’umile gli farà tenere alta la testa, gli permetterà di sedere tra i grandi. […]. Figlio, la tua attività non abbracci troppe cose; se esageri, non sarai esente da colpa: anche se corri, non arriverai. […]. Compendia il tuo discorso: molte cose in poche parole. Comportati come uno che sa, ma che tace» [Siracide 11,1.10; 32,8].

2. Il lavoro casalingo

  • «Una donna perfetta chi potrà trovarla? Ben superiore alle perle è il suo valore. In lei confida il cuore del marito e non verrà a mancargli il profitto. […]. Sorveglia l’andamento della casa; il pane che mangia non è frutto di pigrizia. […]. Fallace è la graziosità e vana è la bellezza; invece la donna che teme Dio è da lodare. Datele del frutto delle sue mani e le sue stesse opere la lodino alle porte della città» [Proverbi 31,10-31].

3. Il lavoro medico

  • «Onora il medico come si deve, secondo il bisogno; anche lui è stato creato dal Signore. Dall’Altissimo viene la guarigione. La scienza del medico lo fa procedere a testa alta; egli è ammirato anche tra i grandi: perfino dal re egli è onorato. Il Signore ha creato medicamenti sulla terra; l’uomo assennato non li disprezza. […]. Con essi il medico cura ed elimina il dolore e il farmacista preprara le miscele: non verranno meno le sue opere! Da lui viene la salute sulla terra. Figlio, non ti avvilire nella malattia, ma prega il Signore che ti guarisca […]; poi, però, manda a chiamare il medico […], non stia lontano da te, perché ne hai bisogno. Ci sono casi in cui il successo è nelle mani dei medici, e anche loro pregano il Signore, che li guidi felicemente ad alleviare la malattia e a risanarla, perché il malato ritorni alla vita. Chi però pecca contro il proprio creatore, prima o poi cade nelle mani del medico» [Siracide 38,1-15].

4. Il lavoro commerciale e bancario

  • «Per amore del denaro molti peccano, e chi vuole arricchirsi procede senza scrupoli. Come fra le pietre si conficca un piolo, così tra compra e vendita si può insinuare il peccato. Ma se il commerciante si aggrappa in fretta al timor di Dio non andrà in rovina» [Siracide 27,1-3; cf 26,20].
  • «Le damigelle previdenti dissero a quelle imprevidenti: […] “Andate a comprare l’olio per le lampade dai venditori, perché non ne venga a mancare a noi e a voi”». «Il padrone disse al servo: […] “Avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri, così al mio ritorno avrei ritirato il mio con gli interessi…”» [Matteo 25,9.27].
  • «Chi presta denaro senza fare usura […] sarà gradito al Signore» [Salmo 14].

5. Il lavoro scientifico

  • «Dio ha dato agli uomini la scienza, perché potessero gloriarsi delle sue meraviglie» [Siracide 38,6].
  • «Il vantaggio del sapere sul non sapere è il vantaggio della luce sulle tenebre: chi sa ha la vista buona, mentre chi non sa brancola nel buio; e tuttavia entrambi dovranno morire. […]. Inoltre molta scienza significa molto affanno: chi accresce il sapere, accresce il dolore. […]. I libri si moltiplicano senza fine, ma il troppo studio affatica il corpo. Conclusione del discorso, dopo che si è ascoltato ogni cosa: Temi Dio e osserva i suoi comandamenti» [Qoelet 2,13-14; 1,18; 12,12-13].

6. Il lavoro tecnico e artistico

  • «<Ogni operaio>, ogni artigiano ed ogni artista passano il giorno […] con gli occhi fissi al modello dell’oggetto da produrre, tutti intenti a finire il loro lavoro; stanno svegli per rifinirlo alla perfezione. […]. Tutti costoro hanno fiducia nelle proprie mani; ognuno è esperto nel proprio mestiere. Senza di loro sarebbe impossibile costruire una città; gli uomini non potrebbero né abitarvi né circolare. […]. Ma la sapienza del sapiente è dovuta alle sue ore di quiete; solo chi non ha troppo lavoro diventerà saggio» [Siracide 38,24-34].

7. Il lavoro “umanistico”

  • «<Il letterato sapiente> indaga la sapienza di tutti gli antichi, si dedica allo studio dei vaticini. Conserva detti degli uomini famosi, penetra le sottigliezze delle parabole, indaga il senso recondito dei proverbi. […]. Di buon mattino rivolga il cuore al Signore che lo ha creato e preghi davanti all’Altissimo: apra la bocca alla preghiera, implori per i propri peccati. Se poi è volontà del Signore grande, egli sarà ricolmato di spirito di intelligenza e come pioggia effonderà parole di sapienza […]: farà brillare la dottrina del suo insegnamento […] e molti loderanno la sua intelligenza. Se vive a lungo, sarà più rinomato; se egli muore, avrà già fatto abbastanza per sé» [Siracide 39,1-11].
  • «Nessuno vi inganni con la sua filosofia ispirata a vuoti ragionamenti umani, secondo gli elementi del mondo e non secondo Cristo» [Colossesi 2,8].