Il Papa e i Vescovi al Piccolo Gruppo di Cristo

Parlando o scrivendo al Piccolo Gruppo di Cristo, il Papa e alcuni Vescovi hanno indicato la strada per una spiritualità battesimale e una santità popolare.

Papa Benedetto XVI, Papa dal 2005 al 2013 e morto nel 2022; ha detto a una rappresentanza del piccolo gruppo di Cristo il 10 febbraio 2007:

  • «Le realtà piccole sono la forza della Chiesa. Il Signore ci ha detto: “Fatevi piccoli”. Grazie per la vostra semplicità e umiltà, per la vostra fede e per la vostra preghiera».

Il Cardinal Carlo Maria Martini,
Arcivescovo di Milano dal 1980 al 2002 (morto nel 2012) ha detto (rispettivamente nel 1984 e nel 1994):

  • «Esprimo una lode particolare al Piccolo Gruppo di Cristo per la originalità della sua configurazione e dei suoi fini spirituali e apostolici, lo segnalo ai pastori d’anime e lo raccomando ai fedeli come una strada significativa di pienezza di impegno cristiano e di servizio alla Chiesa».
  • «Il vostro contributo specifico… consiste proprio nel­l’im­­pegno, che nasce dal Vangelo, di essere cristiani nelle scelte anche piccole…. Occorre calare il Vangelo nella vita di ogni giorno a partire da un radicamento contem­pla­tivo di preghiera con Gesù…: bisogna che la gente ritrovi il tessuto evangelico della vita cristiana e bisogna che voi ne siate come i seminatori, anche nascosti, che siate come coloro che si spandono come lievito nella pasta, come il sale, senza pretese e senza volersi distin­guere in maniera particolare, senza avere privilegi. Così dovete essere e il Signore che vede nel nascon­dimento vi ricompenserà…. È neces­sario abbracciare il non‑pro­ta­go­nismo del Vangelo, il desiderio di nascondersi nel tessuto quoti­diano della Chiesa locale…, collaborando con semplicità e dedi­zione, soprat­tutto nutrendosi di profonda preghiera, di spirito di oblazione, di retta inten­zione. Aiutate la gente a capire che il Regno di Dio è qui».

Inoltre:

Il Cardinal Martini a proposito di Sabatino Iefuniello
Il Cardinal Martini a proposito delle Preghiere del Gruppo

Il Cardinal Dionigi Tettamanzi, Arcivescovo di Milano dal 2002 al 2011 (morto nel 2017) ha detto al piccolo gruppo nel 2007:

  • «Essere piccoli è espressione della essenzialità evan­gelica…. Essere… di Cristo significa appartenere totalmente a lui, essere sua proprietà, essere così il terreno vivo del suo amore… totale, infinito, immenso, un amore particolare geloso».

Il Cardinal Attilio Nicora (morto nel 2017) ha detto al gruppo:

  • «Continuate a testimoniare… uno stile di semplicità e di piccolezza, una spiritualità radicalmente battesimale…, e caratterizzata dall’a­more alla Chiesa che c’è… e da una testimonianza cristiana resa dall’in­terno delle situazioni umane le più ordinarie…: peraltro, sempre con lo stile che vi appartiene, ossia alla ricerca non delle folle, ma dei cuori: pésca con l’amo, più che pésca con la rete».

Il Cardinal Giovanni Colombo, Arcivescovo di Milano dal 1963 al 1979 (morto nel 1992) aveva detto al gruppo:

  • «<Vi raccomando> la massima libertà di ciascuno, perché, come dice San Paolo, “dove c’è lo Spirito del Signore, lì è rispettata la libertà”.…. Pur in questa libertà… voi… state insieme nella Chiesa. Allora ci sono delle norme che vi possono aiutare a creare qualche struttura; non una struttura che soffochi, ma una struttura che innervi la vostra spiritualità.…. Queste strutture dovrebbero essere come scheletro nel nostro corpo».

 

Il Cardinal Georges Cottier, Teologo della Casa Pontificia (morto nel 2016) ha detto nel 2007:

  • «Leggendo le vostre costituzioni così belle, ho trovato una parola che è l’equivalente della beatitudine della povertà, ossia l’umiltà, perché l’umile è chi vive nella verità in rapporto a Dio, sapendo che “Dio è Dio” e che noi siamo niente davanti a lui, e che tutto quello che abbiamo, non lo abbiamo come proprietà ma come dono di Dio. E c’è anche, nelle vostre costituzioni, un altro aspetto che mi ha colpito: che siete invitati a testimoniare il vangelo facendo il bene (che poi è la vocazione di tutti i battezzati) “senza pretendere nessuna ricom­pensa”. Anche questo fa parte della povertà…: significa l’amore stesso di Dio; e che l’amore autentico è gratuito».

Il Cardinal Francesco Coccopalmerio, già Presidente del Pontificio Consiglio per i Testi legislativi, ha detto:

  • «Devo farvi i complimenti per quello che si legge  nella vostra pre­sen­tazione: “Caratte­risti­ca del Gruppo è la compresenza di celibi e sposi nella stessa comunità e con la stessa vocazione di donazione a Dio. … Dal momento infatti che il comandamento di amare Dio con tutto il cuore (ossia con cuore indiviso) è rivolto a tutti i credenti, a tutti deve essere possibile di realizzarlo. …Se è giusto affermare l’esigenza del cuore indiviso per i celibi, non la si dovrebbe escludere per i laici sposati. … Quando uno è battezzato, è chiamato ad amare Dio con tutto il cuore».

 

Il Cardinal Mario Grech, Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi (già Vescovo di Gozo) ha detto:

  • La direzione da prendere è forse quella di creare piccoli gruppi:
    il tempo delle grandi masse appartiene ormai al passato. […] Oggi si avverte un bisogno particolare  di avere piccole comunità in cui si fa esperienza concreta della fraternità e della reale condivisione che deve regnare nella vita dei fedeli.

Monsignor Mario Delpini, Arcivescovo di Milano, ha detto nel 2023:

  • Ora qual è l’importanza di essere il Piccolo Gruppo di Cristo? A me sembra che la missione sia quella di convertire la piccolezza in una condizione evangelica, invece che in una condizione sociologica e culturale deprimente. Come prima la regalità doveva essere un modo
    per convertire la presenza grandiosa del cristianesimo in una presenza evangelica, così adesso è necessario essere piccoli perché dobbiamo convertire l’irrilevanza, il fatto di vedere un declino, in uno stile evangelico. Ecco l’importanza di essere piccoli. E come si fa a convertire questa condizione di minorità, non so se anche di emarginazione però certamente di scarsa incidenza nel pensiero e nell’azione? Come si fa a convertirla? A me pare che si debba trovare il rimedio alla malinconia, alla depressione, allo scoraggiamento. Allora l’importanza di essere piccoli vuol dire l’importanza di penetrare nel mistero del più piccolo tra tutti i semi che è il seme del Regno.

 

La Comunità del Piccolo Gruppo di Cristo, nata a Milano nel 1957, è stata nel 1984 rico­no­sciu­ta dal­l’Arci­vescovo di Milano come associazione privata di fedeli laici; alla Comunità si sono aggiunti nel 1994 la Fraternità e nel 1997 il Cenacolo Evangelico. Gli interventi dei Pastori della Chiesa al Gruppo sono raccolti nel volume Essere cristiani, cioè santi, nel tessuto ordinario della Chiesa e della società. Discorsi e Lettere del Papa e dei Vescovi al Piccolo Gruppo di Cristo [Città sul Monte, Desio 2008; seconda edizione, 2023], da cui sono tratti i precedenti stralci.