La castità (1978)

La castità in generale

Per riflettere su di un tema sempre attuale come quello della castità penso che dobbiamo dare spazio alla nostra interiorità ed abbandonarci nell’intimità in Dio. A mio avviso è la purezza di cuore che rende possibile la visione di Dio, ed è il suo amore che rende possibile la purezza dell’uomo. Se il motivo fondamentale dell’amore di Dio per l’uomo rimane un mistero quasi impenetrabile, è un dato di fatto accertato nella storia della chiesa come lui si faccia conoscere alle persone pure.

La castità ha in sé un valore intrinseco, il rispetto della natura umana, ma raggiunge il vertice nell’offerta a Dio del proprio cuore.

La virtù della castità si diversifica nell’uso del proprio corpo in relazione alla situazione vocazionale del singolo individuo che la vive (celibe o sposato), ma per tutti si qualifica nella ricerca della purezza del cuore.

Per cercare di vivere autenticamente la purezza è necessario fare proprie le parole di Dio, che ci invitano a vegliare con lui che è la fonte del puro amore, e la luce che illumina i cuori. Ogni persona che voglia essere fedele a dio nella castità deve mantenere soprattutto l’animo aperto al dono della grazia divina, e diffidare di sé stesso.

È Dio che dona la purezza a chi prega e fa penitenza.

L’umile preghiera ci permette di vincere le incertezze e le debolezze che potrebbero mettere in pericolo la castità.

Purezza del corpo, dello spirito, e del cuore sono doni divini, che si ottengono mediante la disponibilità nel porci alla sua sequela. Penso non sia facile per la creatura umana avere in ogni circostanza la certezza della propria purezza, e per questo dobbiamo in primo luogo avere fiducia nella misericordia di Dio, e nel frattempo dobbiamo impegnarci con serietà e serenità a ricercare tutti i mezzi umani e soprannaturali per salvaguardarsi dall’impurità.

La purezza è segno di fortezza e presuppone il saper lottare; essa si conquista di volta in volta mediante una costante rinuncia al piacere egoistico, peraltro fine a se stesso.

Il valore ultimo della purezza si colloca all’interno dell’amore a Dio ed è segno di obbedienza e sottomissione amorosa a lui.

La purezza fisica consiste nel rispetto delle leggi naturali, e nell’impegno per scoprirne la profondità e ricchezza che Dio ha posto in esse.

La purezza dello spirito consiste nella donazione di sé stessi agli altri (senza alcuna restrizione). Una donazione che ci rende liberi di progredire in uno sviluppo che sbocchi nella riscoperta di valori sempre più alti.

La purezza del cuore compendia in sé stessa sia la purezza fisica che quella spirituale, ed è finalizzata ad uno sviluppo armonico che tenda all’unità ed al perfezionamento nella risposta alla chiamata totale di dio.

Ciò premesso desidero ora soffermarmi su alcuni aspetti che possono interessare alcuni momenti della vita (giovinezza e maturità) e cioè i giovani in attesa di recepire la personale vocazione, sposati o non sposati, in risposta alla chiamata di Dio.

Per evitare troppe ripetizioni, nei tre momenti ognuno potrà trovare motivo di verifica, anche se non si trova in quel preciso stato di vita al quale mi riferisco.

La castità giovanile e in condizione aperta

Caro giovane, tu sai che il tuo corpo non ti appartiene, perché da Dio creatore ti è stato concesso affinché lo amministri secondo il suo benevolo volere. Il corpo e l’anima, vivificati dalla grazia, sono stati creati per la vita eterna che hai cominciato a vivere dal momento del tuo concepimento, e non avrà più fine. Pensando a un’esistenza terrena, che conduca alla vecchiaia, attualmente sei all’inizio della vita, sei pieno di energie che devi ben governare.

Non insistere fuori luogo a voler impostare l’avvenire con atteggiamenti sensitivi e immaturi, altrimenti ti diverrà difficile impostare bene la maturità e la saggezza.

Essendo nato nel peccato originale è difficile, ma con l’aiuto divino non impossibile, trovare l’equilibrio della retta natura. Il maligno si destreggia nel tendere diversi tranelli anche mediante la collaborazione degli uomini infedeli.

La cultura sessuale che trascura i valori complessivi dell’uomo non aiuta ad essere sé stessi. La mancanza di una conoscenza esatta dell’uomo nella sua totalità, stimola certa parte della società a proporre modelli di vita fortemente egocentrica, con conseguenti segni di libertà e civiltà deformate che possono indicare comportamenti lontani dalla carità e dalla reale vita umana e cristiana, concepita come dono eterno di Dio.

Pertanto è necessario fondare bene le radici nei valori della fede, e su ogni azione che ne consegue. È necessario approfondire la conoscenza di sé, soffermandosi a individuare i mezzi utili per mantenere il proprio cuore e i propri sensi nella rettitudine.

I mezzi sono molteplici e mutevoli a seconda delle varie difficoltà che si trovano durante l’esistenza terrena. Può darsi che i metodi usati con successo per un certo tempo, a un dato momento non diano più risultati positivi, e pertanto se ne debbano trovare di corrispondenti alle necessità del momento.

Per chi veramente ama e cerca Dio non sarà molto facile commettere peccato impuro, perciò con una certa approssimità si potrà ritenere errore anche dove ci sia soltanto occasionale e incontrollata debolezza.

Un esperto direttore spirituale può essere un vero toccasana nell’aiutarci a superare le difficoltà.

Come ho già accennato il Signore ci ha chiesto preghiera e sacrificio per ottenere il dono della castità; ma la preghiera non deve affondare nell’angustia, bensì percorrere la via della speranza e dell’unione con lui.

La penitenza significa anche una ricerca attenta dei mezzi utili per ottenere l’equilibrio psichico ed affettivo, e la virilità del corpo. Non si devono disdegnare con troppa superficialità i metodi che vengono comunemente indicati dai competenti, quali ad esempio: un corpo pulito, un cibo adatto, un riposo sufficiente, lo sport equilibrato, controllo ferreo all’inizio delle tentazioni, fuga dalle occasioni, modestia nel vestire e nei gesti.

Dopo questo a me pare ancora necessario insistere sul fatto che essenziale è la ricerca dell’unione con Dio nella visione della vita eterna.

A un mondo tanto edonistico è necessario offrire testimonianza di persone caste che attendono con fiducia alla loro chiamata particolare.

La castità coniugale

Cari sposi, osservo il momento storico attuale e lo vedo molto diverso da quello passato e certamente lo è da quello che verrà.

La diversità che qui ci interessa è quella dovuta all’incalzante evoluzione del problema sessuale sia maschile che femminile. Si possono constatare differenze dovute alla diversa zona geografica in cui si abita, oppure dal contesto sociale a cui si appartiene.

Vi è nel mondo una supremazia predominante maschile nei rapporti amorosi, anche se pure da noi sta crescendo una giusta emancipazione femminile. Auspico che si riesca a realizzare una forma equilibrata nei rapporti tra i sessi così da eliminare il predominio di uno sull’altro.

Ogni persona vede il problema sessuale, e quindi quello della purezza, a seconda della personale conoscenza del pensiero cristiano e dell’influenza sociale.

Dalla nascosta nostalgia di sentirsi padroni di sé, a riconoscersi proprietà di Dio e quindi chiamati a svuotarsi di sé, vi sono diverse possibilità di interpretare la castità. Più ci si dispone all’ascolto di Dio e con letizia ci si sottomette, più si riuscirà a vedere e a realizzare situazioni diverse di purezza.

Diversa intensità nei rapporti con Dio da parte di uno dei coniugi crea diversità nell’intendere il valore del rapporto sessuale e la sua purezza. La carità dovrà stimolare la ricerca del modo migliore perché l’intesa equilibrata della coppia avvenga nella luce dell’amore e della fede.

Il modo di intendere il problema sessuale dei non credenti, oppure la mancanza di virtù da parte di alcuni credenti, possono mettere dei dubbi nella  risposta da dare a Dio che ci chiama a percorrere le sue vie.

La benevolenza di Dio che ci sorregge nel suo filiale servizio, ci sproni a non arrenderci alle situazioni di comodo, ma sia stimolo per la realizzazione di una castità autentica. Castità che qui non va intesa come astensione dai rapporti sessuali, ma che vuol indicare un comportamento onesto realizzato alla presenza di Dio.

I componenti la coppia devono saper accettare anche la struttura psichica sessuale dell’altro, che a volte per sua costituzione è molto diversa da quella desiderata per sé. Ci possono essere richiesti periodi di sofferta attesa per ottenere l’armonia e l’affiatamento.

Il tempo necessario per armonizzarsi deve essere accettato senza traumi o incomprensioni, senza ricerche angosciose, ma con serenità. Gli sposi sono due nel desiderio dell’amplesso, ma anche nell’impegnarsi a superare le difficoltà crocifiggenti che anche in queste circostanze si possono trovare.

La pazienza sarà mezzo utile nel trovare soluzioni moralmente valide affinché l’amore trovi il suo naturale e giusto equilibrio anche nelle gioie dell’unione della coppia.

La purezza è una virtù che va coltivata costantemente, altrimenti la si può perdere in vari modi.

La debolezza sfuggente e momentanea che rattrista e fa soffrire non deve preoccupare eccessivamente (Dio è misericordioso ed è presente per sorreggerci). È sufficiente rientrare immediatamente tra le sue braccia (grazia) e tutto continuerà forse anche meglio di prima.

Ciò  che invece non può avvenire è la diminuita visione autentica della purezza che si può verificare dai desideri di troppe facili soluzioni scusate da sofferenze a fior di pelle.

L’unione della coppia è un’unione voluta da Dio, è un’espressione di carità meravigliosa, che si realizza soltanto nel tempo della vita terrena, è il mezzo indispensabile (salvo che per Maria Vergine) che permette e Dio la creazione di altre persone ed è segno sensibile della gioia futura.

L’unione realizzantesi nella gioia di rendere felice il partner dovrebbe saper cogliere e lasciarsi coinvolgere dall’onnipresenza di Dio, fonte dell’amore e della vita.

«L’unione della coppia riveste la dignità di segno sacramentale della grazia, in quanto rappresenta l’unione di Cristo e della Chiesa» [1], ed è manifestazione dell’opera del Padre che continua a creare e sostenere il mondo.

La coppia cristiana più di altre dovrebbe comprendere e far comprendere che la  sessualità è il linguaggio attraverso il quale marito e moglie si parlano, attraverso il quale le gioie, le fatiche, i dolori e le speranze dell’uno si cementano con quelle dell’altro.

La castità celibataria

Cari amici che avete scelto di servire il Signore rinunciando anche all’unione sessuale, non vi intratterrò sulle volgari difficoltà che si possono incontrare a causa dell’in­com­prensione di chi, non avendo fede, non comprende il motivo del celibato consacrato, e pertanto ritengono tali persone imperfette nel corpo, o anormali negli affetti. Tralascio pure di intrattenervi sulla grande rinuncia alla famiglia naturale, e quindi anche alla maternità o alla paternità, per soffermarmi soltanto sulla castità.

Non perché si è chiamati da Dio a vivere una vita di castità totale il corpo assume altre caratteristiche. Il corpo rimane sempre quale è, con le sue naturali esigenze che vanno controllate secondo la luce dello Spirito.

Ogni persona dovrà conservare la fedeltà del suo dono, superando le varie difficoltà che incontrerà durante la vita.

Attenta e serena apertura con il direttore spirituale ed il proprio responsabile, o con persona avveduta e competente, possono essere d’aiuto a superare le difficoltà o a mantenere la serenità.

Forse normalmente troppo poco spazio viene dato al valore complessivo della purezza, eppure essa è una virtù importante nella santificazione.

L’astensione totale dall’unione sessuale è una rinuncia all’atto d’amore sensitivo, che però evidenzia con una sua tipica caratteristica l’amore spirituale, e nel contempo ricorda l’annientamento della croce.

Voler corrispondere sempre alla grazia in uno stato di vita celibatario significa sempre dire “no” con la forza della lotta al corpo, che giustamente esprime la perfezione sessuata della sua creazione.

A volte anche la fantasia può intervenire stimolando a cogliere solo i lati migliori della vita di coppia, e nascondendo le difficoltà della castità matrimoniale.

Dio sta a fianco delle creature, le protegge e veglia su di loro; conosce l’olocausto e le vittorie di ogni individuo; attimi fuggenti, situazioni quasi imprevedibili, oppure difficoltà che permangono per molto tempo e lasciano il corpo in una situazione di sofferta castità, ma innalzano l’anima verso le vette più alte, quelle che si specchiano nell’amore eterno.

Conclusione

Carissimi, il motivo per cui vi ho intrattenuti sul tema della castità mi è scaturito dal desiderio che anche il corpo venga preparato degnamente a collaborare per l’avvento della sua resurrezione finale, e nel contempo aiuti tutta la persona a seguire Dio con un impegno vitale, preciso, chiaro.

Troppi ostacoli all’amore di Dio sono frapposti nel ricercare eccessivamente i propri piaceri e le proprie soddisfazioni.

Gesù ha reclinato il suo capo verso la terra, chiamandola alla redenzione, affinché le creature innalzino il loro volto per il raggiungimento di ideali totalizzanti.

Dobbiamo essere pronti a dire “sì” all’amore divino e a quello umano, ma nello stesso tempo dobbiamo saper dire “no” a ciò che turba una coscienza retta e divinizzata.

Alle persone che cercano la realizzazione di una vita pura l’amore di Dio, egli concede fin da questa terra una grande grazia, e cioè manifesta il suo volto per mezzo della fede. A questo dono assicura il suo naturale completamento «Beati i puri di cuore perché vedranno Dio» [2].

 

 


[1] Concilio Vaticano II, Lumen Gentium, 8.

[2] Mt 5,8.